Delega motivando, motiva delegando

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Delega motivando, motiva delegando

Per chi deve guidare i collaboratori verso risultati importanti, mantenere il fuoco della motivazione sempre acceso è fondamentale.

I manager hanno ben altro da fare che controllare, passo a passo, i membri del team. Anche se esistono strumenti in grado di mostrarti quanto ognuno ha lavorato, cosa ha fatto, come ha organizzato i suoi impegni… il controllo non aiuta a nutrire la fiducia né la relazione.

Non finirò mai di ripetere che, i veri leader, investono sulla relazione più che su una dinamica di controllo top down.

Ne beneficia anche l’autonomia del collaboratore e la sua autostima. Se pensi alle figure di riferimento della tua vita, chi ha lasciato davvero un segno è stato quello capace di valorizzare le tue competenze, metterti nella posizione per esercitare le tue abilità e rinforzare le aree di miglioramento.

Gestire le persone (nel senso di fargli fare quello che vuoi quando vuoi) non è possibile e comunque, anche solo provarci, richiede un notevole investimento di tempo ed energie che il manager potrebbe dedicare a compiti più “elevati”.

Questo è un obiettivo non sotto il tuo controllo!

Invece investire sulla relazione, su una comunicazione aperta e fluida, sull’apprezzamento e la fiducia nelle sue capacità, ha un ritorno di motivazione e impegno enorme.

Sentirsi incluso, parte del team e co-protagonista nella costruzione dei successi del gruppo è la chiave per costruire una relazione vincente e mantenere alti motivazione e impegno.

Una strategia è la delega consapevole. Si tratta di conoscere bene i membri del proprio team e delegare ciò che è in linea con le loro competenze e i loro interessi (o aspirazioni). Cambiando paradigma mentale, la delega, non soddisfa solo il bisogno di scaricarsi di un impegno, ma diventa strumento di inclusione, incremento dell’autonomia e rinforzo all’autostima.

Certo che tutto questo deve essere in linea con le competenze della persona. La delega inizia dal piccolo. Sempre un gradino alla volta. Questo consente a te di valutare il grado di autonomia del collaboratore e di allenarlo (sì proprio come in palestra) a compiti sempre più impegnativi.

Concorda sempre prima con lui gli obiettivi, le aree di autonomia e i limiti. Spiegagli perché hai scelto proprio lui e senti cosa ne pensa. Anche questo è un modo per coinvolgerlo e farlo sentire parte attiva della squadra (piuttosto che tutto arrivi dall’alto, magari con una mail, senza spiegazioni).

Ricorda che spiegare non significa assolutamente giustificarsi. È corretto raccontare cosa ti ha portato a scegliere lui (non c’era nessun’altro non è un’opzione), questo contribuisce a focalizzare la sua mente sulle qualità, nutrire il suo ego e la sua autostima. Fargli percepire la delega come un’occasione per mostrare il suo valore.

Sii sempre disponibile ad aiutarlo (soprattutto se sono le prime deleghe) e poi, nel tempo, lasciarlo sempre più autonomo a gestire le piccole, grandi problematiche del ruolo.

Nel tuo team avrai certamente persone con skill differenti. Qualcuno più relazionale e aggregante, che può aiutarti nei momenti di crisi o di calo emotivo. Potrebbe essere lui a gestire una riunione per comprendere dove sta il problema. Tu potresti non partecipare e dedicarti ad altro.

Così come nel trovare soluzioni a un problema (di questo abbiamo già parlato nel precedente articolo) lasciali pensare e presentare opzioni. Naturalmente avrai l’ultima parola e motiverai la tua scelta per aiutarli a comprendere quale direzione intraprendere in futuro.

Se c’è un progetto che interessa e motiva un tuo collaboratore, affidalo a lui (anche se ti piacerebbe seguirlo tu). Utilizza un colloquio one to one dove gli comunicherai quanto abbiamo detto sopra, ribadirai la tua fiducia e la disponibilità ad aiutarlo in caso di problemi (che non significa risolverglieli, ma indirizzarlo verso la soluzione).

Sii prodigo di feedback positivi (sinceri e contestualizzati) che evidenziano il suo impegno oltreché il risultato. Tutti vogliamo che il nostro impegno venga apprezzato, la costruzione di una buona relazione passa anche da qui.

Molti manager che abbiamo seguito perdono opportunità preziose sul piano della delega. Spessissimo si delega all’ultimo momento, quando ci si rende conto di essere a corto di tempo. A volte si delega solo il lavoro noioso o che non ci piace fare. Alla lunga puoi immaginare, che idea quella persona si fa della vostra relazione e della stima che hai nei suoi confronti.

Motiva per delegare, delega per motivare è un mantra che mi piace ripetere ai manager con cui lavoro. Fallo in maniera consapevole, è uno strumento in più nelle tue mani per costruire relazioni vincenti e motivare il tuo team!

Umberto Maggesi

Senior trainer soft skill Forma Mentis

Forma Mentis – segreteria@formamentis.it 

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