Comunicazione a due vie

Comunicazione a due vie articolo umberto maggesi coach forma mentis

Incentivare la comunicazione a due vie

 

Nei corsi di leadership e team building, uno degli aspetti che vengono affrontati è la necessità di mantenere e incentivare una comunicazione a due vie.

Cosa significa comunicazione a due vie?

Le proposte, i feedback, i reindirizzamenti e le critiche non devono essere solo top down (dal capo al sottoposto), ma anche dai collaboratori ai manager.

Lasciare spazio a una doppia comunicazione permette al manager di avere più informazioni, maggiori risorse e punti di vista diversi che arricchiscono la conoscenza della situazione.

Fatto salvo la competenza del collaboratore in quel particolare aspetto o problema, un buon leader, ascolta e prende in seria considerazione i feedback dai suoi. Permette e incentiva le critiche (ovviamente costruttive e contestualizzate), le proposte di soluzione e anche le manifestazioni di disagio rispetto a una dinamica del team.

Come incentivare questo?

Per prima cosa rifletti su quanto, i tuoi collaboratori, si sentono liberi di fare una critica, di presentare proposte alternative e idee di soluzioni a una crisi.

Ti è mai capitato, dopo un progetto non andato a buon fine, di scoprire che uno dei tuoi aveva in testa un’idea che sarebbe stata utile per disinnescare la crisi?

Oppure di scoprire che, da diverso tempo, il tuo team è a disagio rispetto a un tuo atteggiamento o modo di fare, ma che nessuno ti ha detto nulla?

Queste situazioni sono indicatori di una comunicazione a senso unico, che non ti permette di avere tutte le informazioni che ti servono per gestire il tuo team.

Ricorda che, ascoltare e prendere in seria considerazione il punto di vista di qualcuno, non significa accettarlo.

Detto questo l’atteggiamento con cui accogli i feedback dei tuoi incentiva o meno la comunicazione che manterranno in futuro.

Ascoltare una proposta, anche se non è l’idea più brillante che hai sentito, e discuterne gli aspetti con la persona che l’ha esplicitata aiuta a costruire una relazione virtuosa. L’altro si sente ascoltato (e rispettato), nel frattempo impara di tuoi feedback ad analizzare ciò che ha proposto e vederne sia gli aspetti positivi che quelli negativi.

Lo stesso discorso vale per le critiche. Una franca e sana conversazione per analizzare le preoccupazioni di chi hai davanti, aiuta a pacificare lo stato emotivo (se ti presenta una critica significa che qualcosa lo preoccupa). Fai domande aperte per comprendere da dove arriva quella preoccupazione, se è legittima e puoi fare qualcosa a riguardo.

Tendenzialmente incentiva i tuoi a dire la loro, sia in riunione, che in colloquio one to one. Accogli le proposte e premia l’impegno con i tuoi feedback. Assumi un atteggiamento non giudicante e un ascolto attivo. Prenditi del tempo se hai bisogno di valutare più attentamente ciò che hai sentito (in questo modo mostrerai che per te è importante comprendere), poi decidi se accettare o meno quello che hai sentito. Nel secondo caso motiva la tua decisione. Non si tratta di giustificarti, ma accrescere il punto di vista del collaboratore con il tuo.

Se il feedback è relativo a un disagio, una situazione emotiva che l’altro sta vivendo, fai domande aperte per comprende da dove scaturisce. Descrivi anche tu i tuoi sentimenti a riguardo. Le emozioni non possono essere lasciate a casa, fanno parte di noi, inoltre, parlare di emozioni, aiuta a uscire un poco dai ruoli mettendo in comunicazione due esseri umani.

Incentivare una cultura di comunicazione aperta e libera fa sentire i tuoi più coinvolti nel team e ti aiuta a ottenere preziose informazioni per rendere il tuo team ancora più performante.

 

Umberto Maggesi

Senior trainer soft skill Forma Mentis

Forma Mentis – segreteria@formamentis.it 

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