Problem solving controintuitivo

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Problem solving controintuitivo

Nella vita professionale, risolvere problemi è pratica quotidiana. Del resto, se tutto filasse liscio, se ogni cosa seguisse il copione programmato, se gl’imprevisti non ribaltassero i nostri programmi ci annoieremmo a morte!

Certo, tutto questo senza esagerare. Ma, come sempre, la differenza la fa il nostro atteggiamento rispetto a quello che succede.

Di fronte a un problema, tendenzialmente, si cercano le soluzioni migliori, le tipiche domande che ci facciamo sono:

Come posso migliorare la situazione?

Come posso evitare questa criticità?

Insomma, quella che chiamiamo mente orientata al problema. Spesso questo lavoro viene fatto in team, attraverso il brainstorming con tutti i limiti che questo approccio presenta (ne abbiamo parlato qualche articolo fa)…

…e spesso questo approccio si incaglia girando intorno alle criticità, ai limiti e ai recinti mentali che inevitabilmente chiudono il nostro approccio. Mancano le idee su come migliorare, come la pagina bianca da riempire per uno scrittore.

In Forma Mentis proponiamo un approccio controintuitivo che ha fatto la differenza in più di un’occasione.

Durante il confronto di team elencate tutti i modi per peggiorare il problema.

Sì, hai capito bene: peggiorare.

Quali azioni peggiorerebbero il problema?

Come posso incrementare questa criticità?

Un cambio di paradigma mentale che porta anche ad abbassare i livelli di stress e può risultare un momento divertente di confronto (sorridere di una questione che, poco prima, ci metteva in una condizione di stress è il primo passo per vederla in modo diverso).

Ottenuto il vostro elenco, avrete idee e strategie da non utilizzare. Per prima cosa potete ragionare sulle dinamiche di team notando se qualcosa che avete scritto, magari ridendoci sopra, sia un comportamento che viene davvero messo in pratica (o se non esattamente in quel modo, in una forma leggermente diversa).

Secondo, ponete quelle azioni o strategie al contrario e avrete un ottimo punto di partenza per costruire piani utili. Magari mischiando le carte, unendo più idee e costruendo qualcosa di nuovo.

L’idea è di superare l’impasse della “pagina bianca” (o della mancanza di idee). Sul “niente” il cervello non può operare, impantanandosi inesorabilmente. Su qualcosa di concreto, per quanto controintuitivo (o irrazionale) la mente può costruire idee, alternative, processi inversi e soluzioni creative da cui partire.

Umberto Maggesi

Senior trainer soft skill Forma Mentis

Forma Mentis – segreteria@formamentis.it

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